Voglia di mare

Una bella giornata, di quelle che sarebbe bello vivere in riva al mare e non in questo ufficio che, per quanto luminoso, è comunque una piccola gabbia.
 E qui il mare c'è, perché ho la fortuna di vivere in una città di mare, in un'isola, dalla bellezza accecante, soprattutto in primavera.
Si, vorrei proprio mollare tutto e uscire, sdraiarmi sulla sabbia e sentire solo il rumore delle onde, ripetitivo e nostalgico. Mi fa sempre quell'effetto il mare, mi fa ricordare cose vissute e spesso regala quel nodo allo stomaco che solo i primi amori e i primi desideri sanno suscitare. Chissà perché poi, ma il desiderio si fa più vivo, anche se astratto, quando sto stesa sulla sabbia con gli occhi chiusi e la malinconia nel cuore.
Non è tristezza, a tratti è rimpianto, ma era così anche quando ero giovanissima, e ora che di anni ne ho 43 non è cambiato nulla nel mio stomaco, stesse vibrazioni, stesse voglie, stesso indefinito desiderio di carezze e contatto tra corpi.
Voglie che muoiono lì, sulla spiaggia, che se ne vanno con la risacca, lasciando solo il torpore. Perché appena apro gli occhi c'è il presente ad attendermi, quello da vivere, da consumare in attesa di altre emozioni, di altre occasioni...
E a fianco il mio uomo lontano dai miei pensieri, lontano da sensazioni che non condivido, che ho paura di condividere. Forse perché parlarne spezzerebbe la magia, o forse perché quel desiderio astratto un tempo si catalizzava su di lui, il mio sogno, il mio amore negato, la mia sfida.
Lui ora è il mio amore vissuto, presente, necessario. Lui è tutto per me. Ma il desiderio è cosa diversa, il desiderio richiede privazione e lontananza, fame di qualcosa che non ti appartiene.
E lui mi appartiene.
Ci sarà spazio per un desiderio nuovo tra noi, forse, quando smetterò di vederlo come il mio compagno del quotidiano e come il padre di mio figlio.
Perché se guardo quegli occhi profondi e quel corpo forte ritrovo in un attimo le sensazioni disperate che si accendevano in me...poi lui sorride e io ricordo che è già mio, che c'è, c'è sempre. Rassicurante, presente, caldo e protettivo. E quel desiderio selvaggio sfuma, si trasforma, mi manca...
Forse dovremmo perderci per poi ritrovare quella voglia disperata, ma tremo al solo pensiero...e poi è solo mia questa smania di incertezza e proibito, lui non ha bisogno di instabilità per accendersi, lui vuole il sesso così com'è, per quel che è.
Già, chissà che cerco io invece, quale brivido, quale piacere ancora sconosciuto...
Sono una donna, sarà questo? Sarà che gli uomini sono più semplici e pratici?
No, solo stereotipi inutili.
Sono io, sono un'eterna sognatrice, a tratti cinica ma sempre fra le nuvole. E' che mi piace davvero troppo stare lì tra le nuvole...anche da sola.



Nessun commento:

Posta un commento

Neuroni impazziti ai tempi del corona virus

Che dire, sto per perdere la bussola, come tutti. Convivenza continua, incessante e forzata con marito e figlio, mentre la nostalgia di un ...